Mondo

Iran-Usa, prove di pace: Trump vuole un nuovo accordo

Dopo il raid americano all’aeroporto di Baghdad che ha tolto la vita al generale iraniano Soleimani e i missili lanciati dall’Iran contro le basi della coalizione di Erbil e Al-Asad, Donald Trump tende la mano all’ayatollah Ali Khamanei chiedendo un nuovo accordo in grado di far crescere e prosperare il Paese iraniano. L’inquilino della Casa Bianca, nonostante l’ordine di esecuzione del raid di inizio anno, è determinato a porre fine all’escalation militare in Medio-Oriente.

Operazione Soleimani Martire: nessuna vittima tra i soldati statunitensi

L’attacco missilistico diretto contro le basi Al-Asad ed Erbil in Iraq, dove sono stanziati sia i soldati dell’esercito Usa che della coalizione (incluso il contingente italiano), non ha causato alcuna vittima. A dimostrazione di come l’operazione Soleimani Martire sia stata più un’azione dimostrativa che un’offensiva volta ad alimentare una pericolosa escalation militare in Medio Oriente dalle conseguenze imprevedibili. Prima di sferrare l’attacco, l’Iran ha contattato Baghdad, che a sua volta ha avvertito l’esercito degli Stati Uniti presente nel territorio iracheno. Gli analisti concordano sul fatto che entrambi i Paesi hanno raggiunto il loro obiettivo: da una parte gli Stati Uniti hanno voluto eliminare Soleimani perché considerato un pericoloso terrorista, dall’altra parte l’Iran ha placato l’ira furente della piazza di Teheran.

Trump si dice pronto alla pace

Il Presidente americano Donald Trump tende la mano nei confronti del popolo iraniano e, nello specifico, al Presidente Hassan Rohani, invocando un nuovo accordo tra Stati Uniti e Iran. Per il Presidente USA è possibile l’inizio di una nuova stagione nei rapporti tra Iran e Stati Uniti, auspicando al contempo che il Paese iraniano ponga fine al suo sostegno per il terrorismo e rinunci all’arma atomica.