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Luciana Littizzetto – Che tempo che fa, puntata del 23 novembre 2014

L’incipit di Luciana Littizzetto è relativo all’uscita, tra pochi mesi, della trasposizione cinematografica di “Cinquanta sfumature di grigio”. L’attrice torinese ironizza sull’attore protagonista che ha chiesto di non essere ripreso in scene di nudo integrale, nonostante si tratti di un film tratto da un libro che tratta esplicitamente la tematica inerente il sesso in tutte le sue sperimentazioni.

L’invettiva della Littizzetto si sposta su tematiche più serie, trattando la sentenza della Cassazione che ha annullato quanto sancito in appello sul processo Eternit. L’attrice si scaglia sulla tendenza tutta italiana, a suo dire, di trasformare spesso sentenze esemplari a carico dei colpevoli in assoluzioni. La comica resta in attesa di altri processi scottanti come quello sull’Ilva di Taranto.

I temi diventano più rilassati quando la Littizzetto inizia a parlare della sonda Rosetta che si è posata pochi giorni fa sulla cometa. La Littizzetto ironizza sul suono della cometa e le onde sonore provenienti dallo spazio, carpite grazie a questa sonda. L’attrice torinese rimane stupita dall’idea che il suono dello spazio sia quasi un gargarismo. Anni e anni per costruire una sonda e mandarla su una cometa per sentire un rumore che avrebbe potuto fare anche lei, dice la Littizzetto.

Si parla poi di Venezia, che in base ad una nuova ordinanza non ammetterà più i trolley se non quelli con le ruote gonfiate ad aria, al fine di eliminare rumore nelle vie della città. La Littizzetto ironizza sul fatto che il rumore delle navi da crociera che attraccano in città non sono un problema, con le loro sirene e rumore dei motori, mentre i trolley sono fonte di rumori assolutamente fastidiosi. La Littizzetto lancia un appello all’amministrazione Veneziana facendo notare che Venezia vive di turismo ed è inevitabile ci siano persone con le valigie, ed inoltre hanno già pochissime auto rispetto alle altre città e quindi sembra una decisione avventata e pretestuosa.

In chiusura, un piccolo siparietto con Alex Zanardi definito tronco mentre Fazio è una baguette del giorno prima. Zanardi, definito dalla Littizzetto “uno con le palle, in grado di vendere il riso ai cinesi e i panda alla Merkel”, sponsorizzandolo come futuro Presidente della Repubblica.

 

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