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Milan: Finisce l’era Berlusconi, entro 3 anni il 75% della Società in mano a un imprenditore cinese

Così come per  i cugini nerazzurri, divenuti di proprietà indonesiana, ed in particolar modo di Thohir, anche il Milan, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe vicino a diventare made in Oriente.

La formazione della quale Silvio Berlusconi è Presidente da più di un quarto di secolo, infatti, sarebbe pronta ad essere venduta: l’acquirente sarebbe il famoso imprenditore cinese conosciuto come Mr Pink, ideatore dell’omonima bibita energetica. L’accordo si sarebbe concluso nel corso delle ultime settimane, con la maggioranza azionaria del club, ben il 75%, che entro i prossimi 3 anni passerebbe nelle mani di Poe Qui Ying Wangsuo, alias appunto Mr Pink.
L’accordo finale dovrebbe essere raggiunto a metà Aprile, e Bee Taechaubol, il magnate thailandese in corsa per lo stesso cub meneghino da tempo, sarebbe ormai fuori dalle trattative.
Nel corso degli ultimi mesi, Berlusconi avrebbe tenuto nascosta la notizia alla stampa ma, come spesso accade, le voci del corridoio si sono fatte molto più intense.
L’ultimo incontro tra il proprietario del Milan e l’acquirente cinese ha visto la partecipazione anche di altre figure, come Alessandro Franzosi, capo degli investimenti della Fininvest, e Richard Lee, intermediario cinese, nonché Xiao Wunan, ovvero il vice presidente di Asia Pacific Exchange and Cooperation Foundation.
Il 7 Marzo scorso dunque è stato il giorno dove il Milan è stato praticamente venduto alla proprietà orientale, anche se bisognerà attendere ancora qualche giorno prima che la trattativa venga effettivamente conclusa.

Un ipotetico passaggio di mano che, almeno in questo momento, probabilmente non verrebbe così mal digerito dai tifosi assolutamente insoddisfatti da una stagione ricca di delusioni e da una squadra che non si è mai confermata all’altezza del suo recente passato. Il Milan, infatti, nonostante la vittoria contro il Cagliari, rimane mestamente in ottava posizione, ad anni luce dai posti Champions e a 9 punti anche dalla meno fascinosa Europa League. Lo stesso ultimo match contro gli Isolani è stato preceduto  dalla dura presa di posizione della Curva Sud, con il tifo organizzato protagonista di un duro comunicato nei confronti di Berlusconi, teso a chiedere garanzie sul futuro e sulla competitività del Milan che verrà e l’organizzazione di uno sciopero della tifoseria, esteso anche all’acquisto di merchandising e visite alla sede.
Da settimane, inoltre, lo stesso Inzaghi è nell’occhio del ciclone di chi, e non sono pochi, crede che l’ex attaccante rossonero non disponga ancora della necessaria capacità ed esperienza per guidare un club tanto prestigioso.
Se non bastasse a preoccupare l’universo milanista anche un calciomercato che, orfano delle Coppe , ad oggi si preannuncia avaro di Campioni e, non ultimo, le recenti esternazioni di Menez. Il Transalpino, nonostante una continuità talvolta perfettibile, comunque una delle poche note liete della stagione rossonera, infatti, viene dato poco entusiasta dalla prospettiva di esibirsi ancora in una squadra che non gli possa offrire alcun palcoscenico continentale e che non lotti per obiettivi prestigiosi.
Tutta una serie di elementi che porta a credere che il tramonto di un’epoca, in casa rossonera, potrebbe essere visto da molti come l’inizio di una nuova stagione, più ricca di investimenti e speranze, se non altro di quella dell’ultimo quinquennio.

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