Che il futuro di Carlo Ancelotti possa essere lontano da Madrid è ormai cosa nota: sembra incredibile pensando che il 2014 si era chiuso con la vittoria al Mondiale per club e con il record di vittorie consecutive, ma il 2015 delle “Merengues” è da incubo, come testimonia il sorpasso in campionato subito ad opera del Barca. A questo si è aggiunta la sconcertante prova di martedì e la quasi eliminazione in Champions, dove dopo il 2 a 0 in Germania gli uomini di Ancelotti sono stati capaci di farsi sconfiggere per 3-4 dallo Schalke 04 di Di Matteo, che se non fosse stato per un prodigioso intervento di Casillas avrebbe segnato il quinto goal e eliminato i “Blancos”, detentori del trofeo, nonchè del maggior numero di Coppe Campioni / Champions League vinte, essendo quella alzata l’anno scorso al cospetto dell’Atletico Madrid di Simeone la decima della propria storia.
La stampa spagnola e i tifosi stanno chiedendo a gran voce la testa del tecnico italiano, il quale pare cominciare a non godere più neppure dell’appoggio incondizionato del club: motivo per cui cominciano ovviamente a girare illazioni e voci su quello che potrebbe essere il suo futuro professionale nel caso in cui l’esperienza al Real Madrid si dovesse concludere anticipatamente. E una di queste voci vorrebbe il tecnico come tentato da un ritorno che avrebbe del clamoroso: quello sulla panchina rossonera, dove si è già seduto dal 2001 al 2009, cogliendo diverse vittorie tra cui due Champions League. Anche se poche ore fa Florentino Perez ha smentito le voci di un possibile esonero o di un addio a fine stagione, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto, l’idea di un “Ancelotti-bis” al Milan sembra poter davvero diventare realtà.
E il tecnico avrebbe già cominciato a pensare su come rinforzare un undici rossonero che, in queste ultime stagioni, appare un lontano parente di quello che negli anni con lui in panchina ha dettato legge in Europa e mantenuto alto il nome del Diavolo. Il tecnico è conscio del fatto che la società non disponga di un budget elevato per quanto riguarda le operazioni di mercato, ma i nomi che avrebbe in mente sono comunque di caratura internazionale e renderebbero senza dubbio competitivo il Milan.
In un ipotetico “nuovo corso” ancelottiano, i colpi per rinforzare la rosa sarebbero almeno cinque: due sarebbero gli innesti in difesa e in attacco e uno quello in mediana. Per la difesa i nomi su cui Carletto chiederebbe uno sforzo alla società sarebbero quelli di Van der Wiel e Musacchio, anche se il primo, in forza al PSG, paradossalmente non trovava molto spazio nella squadra francese quando a sedere in panchina era lo stesso Ancelotti. Il secondo, invece, rappresenta uno dei difensore più forti tra quelli nati nel 1990 e al Villareal da 5 anni ha avuto quest’anno la consacrazione definitiva, attirando l’attenzione di diversi club europei. In mediana Ancelotti vorrebbe riavere con se Thiago Motta, già allenato al tempo del PSG e per cui un eventuale approdo al Milan sarebbe un ritorno in Italia, ma arrivare all’italo-brasiliano potrebbe essere complicato e questo è il motivo per cui in alternativa il nome più gettonato sarebbe quello di Illarramendi, attualmente sotto la guida proprio di Ancelotti nel Real Madrid.
Infine, in avanti i sogni del tecnico sono Immobile e Lavezzi: il primo, per Ancelotti pronto a vestire i panni di una sorta di nuovo Inzaghi, non ha trovato l’auspicata continuità al Borussia Dortmund e a fine stagione sembra probabile la sua messa sul mercato, mentre il secondo, pur avendo ritrovato una maglia da titolare nel PSG, sembra vicino alla chiusura dell’esperienza parigina.
Insomma, ai tifosi rossoneri non resta che sperare, perchè se Ancelotti dovesse tornare sarà per (ri)costruire un grande Milan.
