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Nepal, le vittime sono più di 4300, 40 connazionali irreperibili

Un terremoto di magnitudo 7,8 ha sconvolto sabato 25 aprile il Nepal e l’India settentrionale. I maggiori danni e le vittime si sono registrate nel Paese himalayano, luogo in cui era localizzato l’epicentro del sisma. Il bilancio provvisorio delle vittime cresce di ora in ora con il procedere delle operazioni di soccorso in un paese principalmente montagnoso e in cui i collegamenti fra i villaggi già difficili in condizioni normali, ora risultano quasi impossibili.

Secondo il Ministro dell’Interno nepalese le vittime accertate sono oltre 4500, con più di 8000 feriti. Interi villaggi sono quasi completamente distrutti, come Langtang nel quale si registrano anche 4 vittime italiane, sepolte dalla valanga.

Mentre continuano le operazioni di soccorso per cercare superstiti sono un milione le persone rimaste senza casa e circa 6 milioni quelle per le quali manca il cibo, la luce e il carburante.

Numerosi ancora gli italiani che risultano dispersi che la Farnesina sta cercando di contattare per rassicurare le famiglie. Le Nazioni unite per aiutare il Paese hanno stanziato 15 milioni di dollari ai quali verranno aggiunti i 9 milioni di dollari che il governo degli Stati Uniti ha promesso per sopperire alle prime esigenze. I soccorsi sono resi più difficili dalle condizioni in cui versa il paese e dalla presenza costante di scosse sismiche di magnitudo superiore ai 4 gradi della scala Richter.

Difficile anche il recupero degli scalatori che si trovavano ancora bloccati sull’Everest a diverse quote. Numerosi elicotteri hanno portato aiuto ai feriti che si trovavano ai campi base 1 e 2 ad oltre 6000 metri di quota.

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