Calcio

Champions League Real Madrid-Atletico Madrid: Hernandez abbatte il muro Atletico. Cronaca match

Ancora una volta nel finale di gara, ancora una volta come nella finale della scorsa Champions; il Real Madrid batte l’Atletico per 1-0 e si qualifica per le semifinali.

La gara viene decisa dal protagonista meno atteso, il “Chicharito” Hernandez, all’88esimo, quando mancavano 2 minuti al termine ed aleggiava ancora una volta lo spettro dei supplementari. La rete del successo dei Blancos, è arrivata dopo che la formazione di Diego Simeone era rimasta in 10 uomini alla mezzora del secondo tempo, per l’espulsione di Arda Turan. Così se in stagione su otto derby disputati il Real ne ha vinto solo uno, quell’uno è veramente importante perché sancisce la quinta partecipazione consecutiva della squadra alle semifinali della Champions League, e per l’allenatore italiano è la seconda in due anni.
Al “Cholo” Simeone, che ancora una volta è finito k.o. quando stava per pregustare una fine favorevole, certamente la sconfitta brucerà in maniera importante e forse avrà rivisto i fantasmi che lo scorso anno si materializzarono in Sergio Ramos e quest’anno nel “Chicarito” Hernandez.

Ad inizio gara nonostante i padroni di casa siano privi di quattro titolari, Marcelo per squalifica, Benzema, Bale e Modric per infortunio, lo spartito sembra quello annunciato alla vigilia, con il Real Madrid, schierato con il 4-4-2 che attacca, seppur non a testa bassa ma in modo ragionato, e l’Atletico che si difende, non disdegnando in alcuni casi di alzare anche le barricate. Ancelotti ha spostato Sergio Ramos a centrocampo facendogli affiancare Kroos e con il passare dei minuti la pressione del Real diventa sempre maggiore. La difesa dell’Atletico sale di tono, anche con qualche colpo proibito da parte di Saul, Miranda, Tiago ed Arda Turan.
Lo scopo della tattica di Simeone, spengere l’estro dei due giocatori sulle fasce, James Rodriguez e Isco, riesce in parte, e mentre l’ex fantasista del Malaga è ben bloccato, James confeziona dopo 30 minuti la prima occasione da rete dei suoi, mettendo al centro un pallone per Hernandez che il Messicano colpisce di testa mandandolo molto vicino all’incrocio dei pali. Subito dopo è la volta di Ronaldo, ma la punizione calciata dal Portoghese trova le mani di Oblak. Ancora il portiere dell’Atletico è protagonista sul successivo tiro che Ronaldo scaglia verso la porta quando sono passati 43 minuti dall’inizio della partita, deviando in questa occasione di piede.
La prima parte di gara si chiude con la netta supremazia della formazione di casa che tira in porta 11 volte contro le 2 sole dell’Atletico, ed è in vantaggio per 5 – 2 anche nei calci dalla bandierina. Gli uomini di Ancelotti tengono il possesso del pallone per l’80%, ma la difesa di Simeone regge senza grossi patemi.

Durante la ripresa, il tecnico argentino rafforza il suo muro difensivo sostituendo Griezmann con Raul Garcia e portando il suo Atletico a giocare con un 4-5-1 che sembra proprio un catenaccio di italiana memoria, con il solo Mandzukic a ballare là davanti, in mezzo ai difensori del Real. L’Atletico continua a difendere, ma anche a fare ricorso ai falli; dalla panchina del Real Madrid si invoca più volte il cartellino rosso, a causa delle entrate al limite dei Colchoneros. La svolta avviene al 31esimo quando l’arbitro, il tedesco Brych, estrae il cartellino giallo per una entrata fallosa di Arda Turan su Sergio Ramos; per il Turco è il secondo della gara con conseguente rosso, ed Atletico in dieci uomini.
Con la superiorità numerica, l’assedio del Real alla porta di Oblak diventa sempre maggiore con il passare dei minuti. Il portiere dell’Atletico è strepitoso nel respingere il tiro di Hernandez, ma per il Messicano è stata solo la prova generale, perché poco dopo mette in porta il pallone che gli serve Ronaldo, forse l’unica giocata davvero incisiva dell’asso lusitano, che per il resto della gara è sembrato abbastanza anonimo.
Il Real Madrid con questa vittoria si qualifica alle semifinali, dove potrebbe anche trovarsi davanti ad un altro derby, quello con il Barcellona, e dimostra ancora una volta di essere molto temibile nei finali di partita.

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