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Europa League Sampdoria-Vojvodina 0-4: la Doria affonda, Zenga già sotto esame. Cronaca match

Immaginare un inizio peggiore per la Sampdoria, e sostanzialmente per il calcio italiano chiamato all’esordio in una gara ufficiale, probabilmente, era impossibile. La squadra ligure, infatti, incappa in una clamorosa debacle casalinga, contro un avversario tutt’altro che irresistibile, e la gioia della vigilia per l’avversario, complice aver dato le origini all’unico allenatore in grado di aver portato uno scudetto sotto la Lanterna o di un Ferrero che pregustava sapore di goleada, profetizzando che i suoi avrebbero vinto 4-0,  sono antefatti che a fare dietrologia rendono la sconfitta ancora più inaccettabile e grottesca.
Un imprevisto rovescio che, per come è maturato e nelle proporzioni, sebbene la stagione non sia neppure ancora iniziata, riesce nell’impresa di veder, dopo soli 90 minuti, i Doriani fuori ( o quasi ) dall’Europa, la posizione di Zenga divenire molto instabile e la querelle Cassano si, Cassano no, nuovamente all’ordine del giorno. Un’impresa, insomma.

I Blucerchiati che giocano la loro prima partita all’Olimpico di Torino, presentano una sola novità nella formazione della vigilia, Palombo, infatti, sostituisce ( e male) al centro della difesa il giovane Regini, bloccato in panchina da un virus intestinale. Neppure il tempo di inquadrare lo schema di gioco delle sue squadre, e i Liguri sono già sotto di un goal. Lancio lungo dei Serbi che pescano al centro dell’area il centroavanti serbo Ivanic, finta secca che mette a sedere Palombo e diagonale velenoso che batte inesorabilmente Viviano.

I giocatori di Zenga accusano il colpo, e fino al 30° del primo tempo non riescono a realizzare una trama di gioco degna di tale nome, assistendo anzi gli avversari andare al tiro ancora una decina di volte. Al 32° ennesima occasione per gli ospiti con una bella giocata del solito Ivanic, che a portiere battuto colpisce una traversa piena. I Serbi dimostrano di possedere una buona preparazione fisica e un’ottima organizzazione di gioco, mentre i giocatori di Zenga sembrano incapaci di reagire, palesando una brillantezza notevolmente inferiore, nonostante siano in ritiro da quasi un mese. Nel finale sul tabellino trova posto qualche occasione per i padroni di casa, che però non riescono a impensierire minimamente il portiere ospite. Fine del primo tempo con il Vojvodina in vantaggio per un goal.

Chi nella ripresa si attende la riscossa blucerchiata, si sbaglia di grosso. L’inizio della ripresa, infatti, è la fotocopia della prima frazione di gioco, i Blucerchiati non riescono a arginare le folate dei giocatori ospiti , che al 49° vanno sul due a zero, ottima trama di gioco dei centrocampisti serbi, che libera Ozegovic, sul tiro di quest’ultimo Viviano compie un miracolo, ma purtroppo non trattiene la sfera, facile il tocco di Stanisavljevic bravo a liberarsi dalla marcatura dei difensori doriani, 2 a zero e palla al centro. I dieci minuti successivi portano la maggiore reazione di Palombo e compagni, le occasioni, nate tutte da giocate personali, di Eder e Soriano si infrangono però sull’estremo difensore serbo.
Una reazione per i padroni di casa costruita più di nervi che non frutto di un’organizzazione di gioco che, oltre a non produrre palle gol di assoluto rilievo, inoltre, gioco forza, lascia vaste porzioni di campo ali contropiedi avversari e sull’ennesima ripartenza i Serbi colpiscono nuovamente con Ozegović bravo a superare con un pallonetto Viviano in un’uscita tutt’altro che indispensabile.
Zenga prova a correre ai ripari, fuori Palombo e Krstcic, dentro Regini e Wszolek per cercare di ottenere un assetto più offensivo, la registrazione tattica dell’allenatore produce però solamente uno sterile possesso palla mai veramente pericoloso. L’ex portiere dell’Inter prova nuovamente a variare l’assetto cercando di portare a casa almeno una segnatura, dentro Bonazzoli che sostituisce uno spento Murial, ma anche questa mossa non produce pericoli per la squadra allenata da Zagorcic.
Ultimi minuti di gioco noiosi, con la partita che s’instrada verso una serie di falli tattici fatti allo scopo di spezzare il gioco, c’e’ tempo però per la quarta segnatura con un missile appena entrato in area, di Ozegovic, che, dopo aver maradoneggiato e evitato l’intervento di un paio di difensori di casa, insacca sotto l’incrocio dei pali.

Al triplice fischio finale qualificazione quasi sicuramente compromessa e prima contestazione dei supporter doriani. Zenga prova a stemperare gli animi assumendosi la colpa di questa debacle, ma di certo la strada per rivedere la squadra spumeggiante dello scorso campionato è ancora molto lunga.

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