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Kenya, rapita volontaria italiana 23enne: un commando fa irruzione in un grande magazzino

Il rapimento di una volontaria italiana

Il rapimento sarebbe avvenuto ieri sera (attorno alle 20 ora locale) al termine di un assalto organizzato da un vero e proprio commando. Al momento non si hanno ancora notizie circa la sorte di Silvia Romano, 23enne volontaria originaria di Milano, sequestrata da alcuni uomini in un grande magazzino di Chakama, nei pressi di Malindi (città nella regione sud-ovest del Kenya).

Secondo quanto si apprende dai media locali e dal capo della polizia kenyota, la ragazza sarebbe stata l’unica a essere presa in ostaggio mentre il bilancio dell’assalto è di cinque persone ferite, di cui una in modo particolarmente grave: non è chiaro però se la Romano sia stata presa di mira per via dei suoi legami con Africa Milele, la Ong per cui lavorava.

La possibile pista di Al-Shabaab

Al momento, anche se non c’è stata ancora alcuna rivendicazione, i sospetti delle autorità kenyote sono rivolti verso le milizie di Al-Shabaab, gruppo jihadista di matrice sunnita che da oltre dodici anni è attivo in alcuni Paesi africani tra cui la Somalia: gli aggressori, tutti armati di kalashnikov, sarebbero stati tre e, dopo aver ferito anche un bambino di 10 anni a un occhio, hanno preso in ostaggio Silvia Romano, allontanandosi dal villaggio mentre sparavano all’impazzata.

Peraltro non è la prima volta che le milizie filo-islamiche attaccano a sorpresa luoghi pubblici ed aree commerciali, anche se stavolta non c’è stata alcuna vittima: ma il fatto che Al-Shabaab sia tornato a colpire dopo un relativo periodo di tregua può essere un segnale da non sottovalutare per il governo locale.

Per quanto riguarda invece la volontaria italiana, si apprende che da tempo lavorava in Africa: insegnante di ginnastica artistica, la Romano aveva avviato anche una raccolta fondi per ampliare un orfanotrofio in un villaggio vicino.