Scienze e Tech

Le insidie di Facebook: le applicazioni a rischio virus

Facebook assomiglia sempre di più ad un fenomeno di massa, conosciuto da tutti gli utenti che utilizzano abitualmente la rete e, proprio in virtù della diffusione planetaria, si presta a manipolazioni di vario tipo.

Il social network non è assolutamente privo di pericoli per il computer, in quanto sono molti gli individui che lo utilizzano con finalità fraudolente, per installare sui pc degli ignari utenti applicazioni dannose, che nel migliore dei casi si dimostrano semplicemente inutili ma in alcuni casi possono nascondere pericolosi virus, in grado di utilizzare i dati personali a discapito del visitatore.

Chiunque abbia una dimestichezza almeno basilare con il computer sa bene di non dover cliccare su link che possono riportare a siti poco conosciuti, ma il rischio di essere ingannati aumenta soprattutto se i link compaiono sulle bacheche di amici e persone per noi affidabili.

È proprio questo il meccanismo alla base della diffusione dei virus dal social network, che nella maggior parte dei casi si manifestano come applicazioni da installare per migliorare le performance del social network, come ad esempio cambiare il colore, modificare la chat e così via.

Gli hacker fanno leva anche sulla curiosità degli utenti: chi non vorrebbe conoscere l’identità delle persone che “spiano” il proprio profilo? Una delle modalità più utilizzate per carpire dati sensibili è proprio l’installazione della fantomatica applicazione che offrirebbe la possibilità di verificare queste informazioni anche se Facebook, sin dagli inizi, ha precisato che non esistono applicazioni del genere, per ragioni legati alla privacy.

Ecco un elenco delle principali insidie di Facebook e la loro popolarità (in percentuale):

1) Indovina chi ha visitato il tuo profilo? – 45,50%
2) Nuove funzioni in Facebook – 29,53% (pulsante “Non mi piace”, cambia il colore di Facebook e altri)
3) Regali e offerte – 16,51% (giveaway, biglietti gratis e simili)
4) Video legati a VIP e celebrities – 7,53%
5) Video violenti o di scene atroci – 0,93%

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