Musica

Spandau Ballet superospiti a Sanremo

Tra gli ospiti più attesi dell’edizione 2015 del Festival di Sanremo, ci sono anche gli Spandau Ballet, una delle band simbolo degli anni ’80, quando il gruppo inglese si pose come vero e proprio contraltare dei Duran Duran, soprattutto in Italia.

La band, formata dai fratelli Gary e Martin Kemp, Tony Hadley, John Keeble e Steve Norman, sta infatti per sbarcare sulla Riviera ligure in vista della serata di giovedì 13 febbraio, la terza.
Una partecipazione, quella degli Spandau Ballet, che sembra inserirsi perfettamente nel filone della nostalgia che rappresenta una delle note dominanti della kermesse canora ligure di quest’anno. Non si tratta peraltro di una prima assoluta, per loro, se si pensa che il gruppo ha già suonato sul palco del teatro Ariston nel 1986, quando furono presentati in anteprima i brani “Fight for ourselves” e “Stripped“. Una edizione rimasta famosa per il trionfo di Eros Ramazzotti, con “Adesso tu” e per la lista delle celebrità provenienti dall’estero che nobilitarono il festival, a partire da Sting, Talk Talk e Prefab Sprout.

Gli Spandau Ballet sono tornati insieme nel 2009, con la pubblicazione di “Once More“, successore a due decenni di distanza di “Heart Like a Sky“, ultimo lavoro in studio prima dello scioglimento. Una riunione annunciata in pompa magna dalla HMS Belfast, una nave ormeggiata a Londra in ricordo del secondo conflitto mondiale che era già stata la location di un celebre concerto della band, ai tempi d’oro.

La loro carriera è stata nobilitata da oltre venticinque milioni di dischi venduti in ogni parte del globo, oltre che dalle decine di singoli finiti ai primi posti delle hit parade. La loro parabola è stata proprio recentemente celebrata da “The very best of Spandau Ballet The Story…”, che ha messo insieme i loro pezzi storici accompagnandoli con tre inediti. Una parabola che ha fatto inoltre da sfondo a “Soul Boys of The Western World“, pellicola diretta da George Hencken.

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