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Stressati nella prima infanzia? Più forti ed equilibrati in età adulta

Buone nuove dal mondo della ricerca per quanto riguarda i disturbi dovuti allo stress. Una ricerca effettuata su topi da laboratorio da parte di alcuni scienziati dell’università di Zurigo, e pubblicata sulla rivista scientifica ” Nature Communications“, ha portato alla luce un risultato che a prima vista potrebbe apparire controverso.

Secondo la ricerca infatti, i maschi che durante la loro infanzia sono stati sottoposti a situazioni di stress moderato o lieve, sviluppano da adulti una maggiore “determinazione” per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi ed inoltre mostrano una maggiore flessibilità comportamentale. La spiegazione di questo fatto, secondo quanto emerso dallo studio, è da ricercarsi in quello che viene definito come una sorta di “effetto vaccinazione“, per i traumi di natura “epigenetica”. In pratica, eventuali esperienze negative subite nei primi anni dell’infanzia, possono dare un vantaggio potenziale ai figli ed anche alle generazioni successive, per quanto riguarda le situazioni sopracitate. Si manifesta, infatti, una alterazione delle risposte alle situazioni di stress, che non solo produce effetti positivi in quelle stesse persone in età adulta, ma che si può trasmettere anche ai figli ed alle generazioni successive. Al contrario, in caso di stress “traumatici” durante il periodo dell’infanzia, si corre il rischio di aumento dei disturbi, sia per quanto riguarda l’iperattività, che per quanto riguarda il deficit di attenzione.
Per verificare in dettaglio questa situazione, il gruppo di studiosi svizzero guidato dalla dottoressa Katharina Gapp, ha effettuato delle sperimentazioni su gruppi di topi, separando ogni giorno, per un periodo della durata di tre ore, i figli dalle madri. Durante questo periodo di tempo, le madri sono state sottoposte a degli stress ulteriori, ogni giorno di diversa natura per conferire maggiore imprevedibilità e non creare assuefazione. Ad esempio ad un giorno con isolamento in ambiente ristretto, seguiva il giorno successivo una nuotata obbligata della durata di cinque minuti, Ogni giorno, dopo il termine delle tre ore, madri e figli, tutti rigorosamente di sesso maschile, venivano riuniti e le madri potevano provvedere ad allattare i piccoli. Dopo le due settimane di durata del test, l’allevamento dei piccoli topi è continuato nel modo tradizionale, fino al raggiungimento da parte loro della maturità. Successivamente questi topi, sono stati messi a confronto con un altro gruppo di controllo, allevato invece in maniera tradizionale, ed il gruppo ha mostrato maggiore resistenza di fronte agli stress e maggiore “determinazione” nel raggiungimento degli scopi.

Naturalmente, come indicato anche nell’articolo pubblicato sulla rivista, saranno necessari ulteriori studi per arrivare ad una migliore comprensione dei meccanismi, ma secondo i ricercatori, i risultati ottenuti potrebbero essere la base sulla quale sviluppare delle nuove terapie per quanto riguarda i disturbi dovuti allo stress, con un blocco “farmacologico” del recettore dei mineralcorticoidi.

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