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Accordo Erdogan-Trump, tregua di 120 ore per la ritirata dei curdi dell’Ypg

Quando erano le 20:00 italiane, Donald Trump in un tweet annunciava grandi notizie in arrivo dalla Turchia. Pochi minuti dopo, durante una conferenza stampa ad Ankara, il Presidente turco Erdogan e il vice presidente Mike Pence hanno confermato l’accordo raggiunto su una tregua di 120 ore in Siria, al fine di permettere la ritirata delle milizie curde dell’Ypg, considerate dalla Turchia terroriste. A nemmeno 20 ore di distanza dalla svolta turco-statunitense, arrivano però le notizie di alcuni scontri al confine.

Scontri a Ras al-Ain e la condanna Amnesty International

Due brevi agenzie Ansa hanno confermato gli scontri in corso presso l’area di Ras al-Ain, nonostante sia in vigore il cessate il fuoco. Nel frattempo, da Amnesty International arriva la denuncia contro l’esercito della Turchia e le milizie arabe pro Ankara, che avrebbero commesso crimini di guerra contro la popolazione civile dei curdi durante i conflitti avvenuti durante i giorni scorsi nel nord-est della Siria.

L’accordo tra USA e Turchia

L’intesa raggiunta tra il Presidente Erdogan, il Vice Presidente degli Stati Uniti Mike Pence e il Segretario di Stato Pompeo prevede la ritirata dei combattenti dell’Ypg dalla safe-zone individuata lungo il confine siriano (in totale 32 km). I combattenti curdi, considerati terroristi dal governo di Ankara, dovranno lasciare la safe-zone disarmati. Inoltre, le loro strutture militari dovranno essere abbattute. Soltanto al verificarsi di tali condizioni la Turchia porrà definitivamente fine all’operazione Fonte di Pace, condotta nel nord-est della Siria. Al termine della conferenza, infine, è stata annunciata la visita del Presidente turco Erdogan negli Stati Uniti d’America, dove incontrerà Donald Trump il 13 novembre alla Casa Bianca.