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Europa League: Torino-Zenit 1-0, ai Granata manca la qualificazione, non il cuore. Cronaca

Napoli e Fiorentina sono le uniche qualificate italiane in Europa League. Anche il Torino, come l’Inter, non ce l’ha fatta ed ha lasciato il pass ai russi dello Zenit San Pietroburgo.

I Granata, però, a differenza dei Nerazzurri, escono dal Torneo continentale fra gli applausi del pubblico, con gli uomini di Ventura che ci hanno provato sino all’ultimo, mettendo in campo cuore e volontà, e riuscendo anche a  vincere la gara casalinga grazie all’ennesimo goal del capitano-goleador Glik. A condannarli, però, il 2 – 0 dell’andata, quando la formazione di Giampiero Ventura giocò per un’ora in 10 uomini a causa dell’espulsione di Benassi, dopo che a parità di uomini, la squadra italiana aveva controllato le sfuriate russe con relativa tranquillità.
I Granata hanno comunque vinto la loro Europa League che era iniziata dai turni preliminari lo scorso 31 Luglio. Gli sforzi del Torino hanno avuto il loro massimo sforzo nella ripresa, ma le due reti necessarie per andare almeno ai supplementari non sono arrivate ed il muro eretto dai Russi ha resistito. Il goal del capitano ed emblema torinista è arrivato troppo tardi, dopo che altre occasioni capitate a Quagliarella ed altri, erano state sprecate. Lo stesso Glik aveva segnato in precedenza, ma la rete era stata annullata.
Nel corso della gara il ko di Farnerud ha lasciato Ventura senza centrocampisti ed allora il tecnico granata, tanto bravo quanto sottovalutato, ha provato a riciclare Bovo. Con i minuti che passavano senza che la gara si sbloccasse, per gli ospiti aumentava la tranquillità e la fiducia nei propri mezzi, mentre il Torino era costretto ad affrettare sempre di più i passaggi, finendo per perdere molti palloni in modo banale. I Russi, che avevano iniziato la stagione nei gironi di Champions League, passano ai quarti dopo aver ottenuto due successi nel turno dei sedicesimi, ed un successo ed una sconfitta nei quarti.
Il Torino in Europa League ha comunque conquistato molta autostima, specialmente con l’eliminazione dell’Athletic Bilbao avvenuta violando la cattedrale del San Mames,  ed ora per gli uomini di Patron Cairo l’obbligo di concludere al meglio il campionato, per poi  provare a resistere agli assalti che, con tutta probabilità, verranno portati ai suoi pezzi migliori, Darmian in testa.

Ad inizio gara l’Olimpico è “vestito a festa” con un grande tifo per i i padroni di casa ed un colpo d’occhio eccezionale. Ventura fa scendere in campo la formazione che aveva previsto alla vigilia con Maxi Lopez in avanti accanto a Quagliarella, Gazzi in mezzo al campo e Maksimovic a spingere sulla fascia destra. Per Villas Boas c’è da sostituire Javi Garcia, squalificato, ed in campo va il veterano Tymoshchuk, il 36enne mediano ex Shakthar e Bayern Monaco.
Prima dell’inizio della gara viene anche osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage di Tunisi. Il primo tiro verso la porta è di Hulk che calcia a lato una punizione, mentre Padelli controlla. Lo Zenit vuole far comprendere da subito  il proprio valore, non limitandosi ad attendere i padroni di casa ed iniziando forte, con un pressing alto che ostacola la fluidità della manovra granata, ma dopo pochi minuti c’è un palo colpito da Molinaro, anche se l’esterno di casa si trovava in posizione di fuorigioco.
Ora la partita diventa molto tattica con la formazione ospite che tiene basso il ritmo di gioco; al 17esimo è Farnerud a calciare una punizione maligna contro la porta difesa da Lodygin, con pallone che sfiora di poco il montante, ed un minuto dopo ci prova anche Maxi Lopez, in lieve ritardo sull’assist di Quagliarella.
Il Torino attacca, ma sa anche che non deve scoprirsi perché una rete degli avversari chiuderebbe definitivamente i conti. Al 32esimo è ancora Maxi Lopez, su lancio di Moretti,  a tentare la conclusione, contratto sul più bello dal connazionale Garay e tre minuti dopo è la volta di Quagliarella, a sfiorare la rete del vantaggio su punizione. Palla che filtra attraverso la barriera, ma si spegne di non molto a lato. Sempre lo stesso ex Bianconero, due minuti dopo, sullo sviluppo di un corner, colpisce di testa sul secondo palo, il pallone che gli aveva recapitato El Kaddouri: troppo debole, però, la conclusione per impensierire l’attento Lodygin.
La pressione del Torino aumenta e il vantaggio sarebbe meritato, poi però nel finale di primo tempo sono i Russi a farsi pericolosi, prima con Hulk e poi con Rondon.

Anche ad inizio ripresa sono i gli ospiti farsi vedere, sempre con la solita punizione, tanto potente quanto sballata, di Hulk, ma poi ricomincia il monologo dei padroni di casa. Prima, al 49′, arriva la rete in fuorigioco di Glik, con il Polacco in volo d’angelo a trafiggere l’estremo ospite in diagonale, se non fosse che Jung ravvisa un fuorigioco millimetrico dello stesso centrale. Dopo 6 minuti il Torino reclama un rigore per atterramento di Quagliarella che l’arbitro però non concede, poi c’è tempo per unaltra buona occasione granata, innescata da una gran giocata di Quagliarella per Darmian, il cui cross è troppo lungo per Farnerud.
Minuti che passano e la stanchezza inizia a farsi sentire.
Dopo l’ingresso di Bovo per Farnerud  e quello di Martinez per El Kaddouri, si assiste al forcing finale, di una squadra a cui di certo non difetta il cuore.
Toro che spinge più sui nervi che sulla lucidità e, al 78′, occasione colossale  di testa con Gazzi, sulla quale si erge a protagonista Lodygin, decisivo sulla prima conclusione di El Kaddouri e sul successivo tap-in del rosso mediano. Portiere russo bravissimo anche al 90′, nel respingere una conclusione di Amauri.
La rete di Glik arriva sul successivo corner. 1-0 e restano sei minuti di recupero con un assalto granata all’arma bianca che però non sortisce effetto, grazie anche al belga Lombaerts provvidenziale, al 92′, nel respingere sulla linea una deviazione ravvicinata di Maxi Lopez.
A passare ai quarti sono i russi di Villas Boas,  ma gli applausi sono tutti per i Granata

Torino-Zenit 1-0 (0-0)

Marcatori: 90′ Glik (T)

TORINO (3-5-2): Padelli 6 – Maksimovic 5.5, Glik 7.5, Moretti 6 – Darmian 6, Farnerud 6.5 (63′ Bovo 6), Gazzi 6.5, El Kaddouri 5.5 (75′ Martinez 6), Molinaro 6 (81′ Amauri 6.5) –  Maxi Lopez 5.5, Quagliarell 5.5. A disposizione: Castellazzi, Jansson, Gaston Silva, Masiello. All: Ventura 7

ZENIT (4-2-3-1): Lodygin 7,5; Smolnikov 5,5, Garay 6.5, Neto 6, Criscito 5.5 – Tymoshchuk 6, Witsel 6 –  Hulk 5.5, Shatov 5 (80′ Ryazantsev sv), Danny 5.5 (86′ Lombaerts); Rondon 6. A disposizione: Baburin, Rodic, Mogilevets, Zuev, Sheydaev. All: Villas Boas 6

Ammoniti: Molinaro, Gazzi, Quagliarella (T) Lodygin, Criscito, Neto, Tymoshchuk, Smalnikov, Dann (D)

ARBITRO: Matej Jug (SVN)

 

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