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Nba 2015 Eastern Conference: Central Division, squadre, novità e favoriti

Qui giocano i favoriti n° 1 della Conference, i Cavaliers. Dopo aver terminato la stagione scorsa con 33 – 49 partono per la nuova potendo contare sui “Big Three”, avendo affiancato al play Irving, MVP degli ultimi mondiali con gli USA, il “figliol prodigo” Lebron James, e Kevin Love, il lungo più ricercato questa estate. Ma le addizioni non sono finite, visto che sono arrivato altri veterani come Shawn Marion da Dallas, Brendan Haywood da Charlotte e di tiratori James e Miller. In cambio di Love i Cavaliers hanno dovuto cedere le prime scelte degli ultimi due anni, ma con questa struttura il risultato minimo è la vittoria nella conference. Primi avversari saranno i Bulls che recuperano Rose, vedono arrivare Pau Gasol dai Lakers in cambio di Boozer e Aroon Brook, play tascabile da Denver. Nel draft hanno pescato l’ala McDermott sono, inoltre, riusciti a convincere del passaggio oltreoceano il lungo del Real Madrid, Nikola Mirotic. Tutto gira intorno al play; se Rose sta bene l’aspettativa è la finale di conference.

( Per LeBron James lasciato un trio magico, eccone un altro).
( Per LeBron James lasciato un trio magico, eccone un altro).

Gli Indiana Pacers finalisti della scorsa stagione dopo un record in regular season 56 – 26, perdono Stephenson ed Evan Turner, oltre a Paul George per un infortunio che probabilmente lo bloccherà per l’intera stagione. Le aggiunte sono Stuckey, C.J.Miles, il centro croato Rudez e Singleton, confermando il resto del roster. Difficile per loro confermare il risultato dello scorso anno, ma la partecipazione alla finale potrebbe essere possibile. I Pistons di Gigi Da Tome, che non ha giocato molto in prestazione e non è sicuro di restare, hanno cambiato coach, affidando la panchina a Stan Van Gundy. Con gli arrivi di Augustin, Butler da OKC, Livingston dai Nets, Meeks dai Lakers, oltre che il veterano brasiliano Barbosa, visto anche ai Mondiali, dovrebbero far meglio del 29 – 53 della scorsa stagione, ma l’obiettivo playoff resta molto difficile. Milwaukee, con Jason Kidd in panchina, sembra la più debole della division e punta alla ricostruzione ed a fare meglio del 15 – 67 con cui ha chiuso la scorsa annata, grazie agli innesti di Bayless, Dudley, Kendall Marshall e soprattutto con l’arrivo dell’ex stella di Duke, Jabari Parker, scelto con il n° 2 al draft.

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