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Nuovo attacco dell’Isis: colpita Istanbul

L’Isis continua ad essere una minaccia costante per il genere umano: nella mattina del 12 gennaio, attorno alle nove del mattino, un kamikaze si è fatto esplodere nei pressi delle moschee di Blu e Santa Sofia. 

Il nome dell’attentatore è Nabil Fadli, un giovane siriano che da diversi anni abitava ad Istanbul: l’attentatore si è fatto esplodere nella piazza Sultanahmet, proprio nei pressi delle due moschee.
Questo luogo non è stato scelto casualmente: ogni anno, la piazza Sultanahmet è una delle zone che viene maggiormente visitata da parte dei turisti, cosa che ha attirato l’attenzione dell’Isis, che continua a mietere delle vittime innocenti.
Inutile l’arrivo dei soccorsi: tra le dieci vittime vi sono almeno otto persone che provenivano dalla Germania, le quali si trovavano nella città di Istanbul per trascorrere le proprie vacanze.

Pronta la risposta della cancelliera Angela Merkel, che ha commentato l’accaduto sostenendo che la Germania è pronta ad entrare in azione per poter evitare che l’Isis continui ad agire in questo modo.
La Cancelliera ha anche spiegato che, se la Germania e l’Europa intera non dovessero reagire, l’Isis continuerebbe a compiere atti del genere, in quanto forte della paura della popolazione mondiale.

Dall’Italia invece arrivano messaggi di condoglianze e vicinanza nei confronti della Germania: queste sono state espresse da Matteo Renzi, che ha sostenuto di essere vicino ai famigliari delle vittime ed alla cancelliera.
Anche i rappresentanti di Francia e Russia hanno commentato l’accaduto: Manuel Valls ha sostenuto che si tratta di una vera e propria guerra e di una minaccia costantemente presente che fa tremare il mondo intero.
Il Ministro degli Interni russo ha sostenuto che è arrivato il momento di reagire e di combattere, in maniera definitiva, questa minaccia.
Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, le vittime si trovavano solo di passaggio ad Istanbul: queste dovevano infatti recarsi a Dubai per proseguire il loro viaggio di piacere, terminato nel peggiore dei modi.