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La giovane Italia di Conte batte di misura l’Albania, decide Okaka

La partita amichevole disputata a Genova tra Italia ed Albania, che ha chiuso un il deludente 2014 degli Azzurri, è stata vinta per 1 – 0 dalla formazione di Antonio Conte, grazie ad una rete del debuttante blucerchiato Okaka, entrato nel corso della ripresa. Una partita che è stata anche una festa con la presenza allo stadio di una foltissima rappresentanza di tifosi ospiti, circa 11 mila, che oltre a sostenere continuamente i propri beniamini, sono stati protagonisti di un bel gesto, intonando le note dell’inno italiano prima della gara. Oltre che sugli spalti, è sta una bella gara anche sul campo, sicuramente più avvincente di quella di domenica contro la Croazia, con entrambe le formazioni che hanno avuto molte occasioni per andare a rete.

La partita era molto importante non solo per per l’ex allenatore bianconero, che schierava la cosiddetta “Italia 2”, ma anche per il mister ospite De Biasi, tecnico italiano della nazionale albanese, che voleva confermare il buon momento dei suoi ragazzi, reduci da buone gare sia in amichevole che nelle qualificazioni europee. Era importante anche il comportamento dei sostenitori albanesi, dopo le recenti polemiche del match contro la Serbia. Per la nazionale azzurra era il momento degli esperimenti, ed Antonio Conte non ha testato solo nuovi giocatori, ma anche un nuovo modulo, ed in avvio, come previsto, ha rinunciato al suo modulo abituale, il 3 – 5 – 2, per far posto ad un più ortodosso schieramento 4 – 4 – 2, nel quale Bertolacci occupava la posizione, per lui inedita, di esterno sulla fascia sinistra, con Alessio Cerci schierato a destra. Nella linea difensiva in alcune occasioni De Silvestri era pronto a stringere sul centro in modo da riportare la difesa a 3.
Una versione ibrida che Conte vuole provare, senza stravolgere più di tanto i suoi convincimenti, e che permette di ben figurare anche ai nostri avversari, che partono in maniera spregiudicata e non pensano solo a difendere, dimostrando così un vero cambiamento di mentalità rispetto alle precedenti gestioni.

La prima occasione del match è per l’Italia, al 10° minuto con Cerci, poi con lo scorrere dei minuti le due formazioni iniziano a trovare più facilmente le occasioni; le conclusioni a rete degli Azzurri fioccano una dopo l’altra con Giovinco, tiro dall’altezza del dischetto, Desdtr, conclusione da fuori area che passa radente al palo, ancora Cerci con un tiro di sinistro che impegna seriamente il portiere, e Bertolacci. Anche l’Albania però non sta a guardare e mette in evidenza il 24enne centravanti Cikalleshi, che da trenta metri spara un missile che coglie in pieno l’incrocio dei pali della porta italiana. Lo 0 – 0 al termine del primo tempo è quindi frutto di una partita divertente. Dopo l’intervallo il copione non cambia, con Giovinco che impegna subito Berisha e poi Destro che si trova proprio davanti al portiere albanese, ma spreca, e mostra di risentire del periodo sfavorevole che si trova ad affrontare non solo nella nazionale ma anche nella Roma. Anche gli Albanesi possono rimpiangere l’errore di Lenjani che si divora letteralmente un’occasione causata da una papera di Sirigu che sbaglia un disimpegno. Il portiere del Paris Saint Germain è invece bravo subito dopo, quando respinge una punizione calciata da Memushaj. Il match si fa esaltante con una grande quantità di capovolgimenti di fronte e di occasioni, poi stranamente, si decide nel finale di gara, quando i ritmi di entrambe le formazioni si erano logicamente abbassati. La rete del successo, pochi minuti dopo l’esordio e grazie all-evidente deviazione anche di un difensore ospite, è di Stefano Okaka, che raggiunge la maglia della nazionale proprio nel suo stadio.
Insieme a lui fa il suo esordio anche Acerbi, e qui la storia è ancora più coinvolgente, perché il giocatore del Sassuolo arriva in maglia azzurra dopo aver sconfitto un tumore.
Alla fine il risultato, pur non positivo, non penalizza l’Albania, che ha mostrato grande crescita, e ridà maggiore fiducia al clan azzurro.

Gli esperimenti di Conte sono risultati positivi per quanto riguarda Cerci, voglioso di ritrovare il campo dopo mesi di panchina all’Atletico Madrid ed anche Bertolacci, pur se non nella sua posizione abituale. Bene anche Moretti, che ha dato solidità alla difesa, ma sconterà il fatto di avere già 33 anni. In attacco continua il periodo di più ombre che luci sia per Destro che per Giovinco, mentre potrebbe venire buono Okaka, come alternativa per la coppia d’attacco titolare, insieme a Pellè. In generale comunque i nuovi inseriti hanno dimostrato di lottare caparbiamente per conquistarsi il posto.
Nell’intervista a caldo di fina gara, Antonio Conte ha tenuto a puntualizzare che il percorso della sua Nazionale è stato comunque buono con un solo pareggio a fronte di 5 vittorie, e che è necessario mantenere la calma in quanto il lavoro da fare è molto. Conte ha ribadito, come fece il suo predecessore Prandelli, che il tempo a disposizione per il lavoro della Nazionale è troppo poco, con gli Azzurri che non si ritroveranno che tra tre mesi.

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