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Bufera sulla Fifa, arrestati i vertici per corruzione e riciclaggio di denaro. Anche Blatter indagato

Un autentico terremoto sta sconvolgendo la Fifa, a due giorni di distanza dall’assemblea nella quel si provvederà all’elezione del nuovo Presidente. Una retata eseguita da parte della polizia svizzera a Zurigo, ha permesso di effettuare sei arresti, tutti di alti funzionari dell’ente calcistico, che sono accusati a vario titolo di corruzione e di riciclaggio di denaro.

Gli arresti, sono uno degli aspetti dell’indagine in atto, operata dall’FBI, nella quale risulta indagato anche l’attuale Presidente Sepp Blatter, contro il quale al momento non è stato però chiesto il rinvio a giudizio. Blatter è uno dei candidati alla rielezione, contro il più agguerrito dei suoi avversari, Ali Bin Al Hussen, principe giordano. Le accuse di corruzione riguardano esponenti del Comitato esecutivo della federazione calcistica internazionale, come il rappresentante delle isole Cayman, Jeffrey Webb, che ne è il vicepresidente, l’altro vicepresidente, l’urugiaiano Eugenio Figueredo, ed un ex membro come Jack Warner che nella Fifa rappresentava Trinidad e Tobago, e che era stato accusato anche negli scorsi anni di aver violato le regole in molte occasioni.
L’operazione elvetica è ancora in corso e secondo alcune fonti potrebbero essere 14 le persone che potrebbero essere estradate negli Stati Uniti per rispondere delle accuse davanti alle autorità americane. In ballo ci sono accuse di corruzione, frodi telematiche e riciclaggio di denaro, che sono relative agli ultimi due decenni di attività dei membri del Comitato. Sono sotto esame da parte degli investigatori anche gli accordi di marketing stipulati dallo stesso Comitato e quelli dei diritti televisivi sottoscritti, oltre che l’assegnazione delle fasi finali della Coppa del Mondo di calcio.

La retata è stata eseguita da parte della polizia svizzera al Baur au Lac hotel, dove si trovavano gli arrestati in vista dell’assemblea di venerdì. Il rappresentante della Costa Rica, Eduardo Li, è uscito da una porta laterale dello stesso hotel, accompagnato da agenti in borghese ed a nessuno degli arrestati sono state messe le manette. Un poliziotto tra quelli che partecipavano al blitz è uscito con una borsa nella quel si trovavano medicinali e denaro. Secondo gli investigatori statunitensi,, uno dei quali ha rilasciato un’intervista al quotidiano “New York Times”, i comportamenti degli arrestati duravano da molto tempo, quasi che la cosa fosse “istituzionalizzata”. Nello stesso tempo risultano coinvolti a vario titolo moltissimi elementi che fanno parte della Fifa, e questo sembra proprio il modo di gestione dell’organizzazione calcistica più potente al mondo.
Per l’immagine dell’ente e soprattutto per quella di Sepp Blatter, si tratta di un colpo durissimo, e potrebbe rimettere in discussione il prolungamento del suo mandato. Il 79enne svizzero, dopo essere entrato a far parte della Fifa nel 1977, ne è stato in prima istanza il direttore tecnico, poi durante gli anni di presidenza del brasiliano Joao Havelange, segretario, prendendone poi il posto nel 1998. Nel 2011 ha ricevuto il quarto mandato consecutivo ed ora punta alla quinta elezione.

La Fifa, oltre che un ente sportivo, negli anni è diventata anche un colosso finanziario, come è dimostrato dalle sue riserve patrimoniali che ammontano ad oltre 1,5 miliardi di dollari. Nel corso degli anni si erano ripetute le accuse di malversazione e di corruzione dei suoi membri, ma è la prima volta che viene messa sotto accusa da parte delle autorità statunitensi. L’inchiesta, che si basa sulla legge americana che consente di indagare anche su cittadini non americani, a patto che gli USA siano coinvolti, anche solo con una banca nella quale viene fatto girare il denaro, è seguita direttamente da Loretta Lynch, il procuratore generale USA, che si è insediata in carica solo lo scorso Aprile. Il governo elvetico ha collaborato in questa occasione, anche se gli accordi tra i due stati prevedono che per i reati fiscali la Svizzera possa negare l’estradizione.

 

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