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Fotball americano: dal Super Bowl all’ergastolo, la triste parabola di Aaron Hernandez, stella dei New England Patriots

Aaron Hernandez ex stella dei New England Patriots, franchigia del football americano, nei quali giocava in posizione di tight end, è stato condannato qualche giorno fa all’ergastolo per omicidio di primo grado.

Il venticinquenne idolo delle folle statunitensi, , in carcere ormai da mesi, passerà così dall’indossare una delle maglie più ricercate della NFL, quella dei Patriots, alla divisa a strisce degli ergastolani. La notizia della condanna all’ergastolo di Aaron Hernandez ha suscitato molto scalpore ed è stata data in diretta dal Tribunale appena dopo la lettura della sentenza, con molte emittenti americane che hanno interrotto le loro trasmissioni per comunicarla al paese.
Per l’ex stella del football americano (prt lui il Superbowl nel 2011 e nella prima stagione il record, assente da oltre mezzo secolo, come miglior giovane a completare 100 yards in una partita) inoltre, i conti con la giustizia non sono ancora terminati, perché il 25enne è sospettato di altri delitti, commessi nel corso del 2012, per i quali deve subire ancora il processo. Hernandez era un giocatore dotato di molto talento e la sua carriera si era sviluppata con ottimi risultati, tutte cose alle quali ora ha dovuto irrimediabilmente dare addio.
La sentenza dell’ergastolo arriva per l’omicidio di un giovane che era avvenuto dopo che c’era stata una lite all’interno di un locale, ma il cui vero movente non è in effetti stato chiarito nel processo. La vittima, che si chiamava Lloyd Odin, ed aveva 27 anni, usciva con la sorella della ragazza di Hernandez, il quale ha sempre negato di aver preso parte al delitto, avvenuto nel 2013 con alcuni colpi di pistola, nelle vicinanze dell’abitazione dell’ex giocatore.

La giuria del processo, che si è tenuto a Fall River ha creduto alla teoria dell’accusa, ritenendo valide le molte prove a carico di Hernandez che sono state presentate durante il dibattimento. Per Hernandez non ci saranno nemmeno i benefici accessori e quindi nessuna possibilità di accedere alla libertà vigilata. L’atro processo, relativo ai fatti del 2012, riguarda la morte di due persone durante una sparatoria a Boston.

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