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L’ombra delle scommesse anche sul tennis. Starace e Bracciali radiati, avrebbero truccato alcuni match

Due tennisti italiani, Potito Starace e Daniele Bracciali, sono stati radiati dalla Federtennis dopo la sentenza del Tribunale Federale.

Le accuse nei confronti dei due tennisti, che in passato hanno anche rappresentato l’Italia in Coppa Davis, sono relative a scommesse non regolari che i due avrebbero effettuato negli anni tra il 2007 ed il 2011. Il giocatore beneventano e quello aretino, sono sotto processo anche da parte della Procura di Cremona con l’accusa di associazione a delinquere.
Nel sentenza del tribunale della Fit, oltre alla radiazione sono state comminate anche delle multe, 40 mila euro nei confronti di Bracciali e 20 mila euro nei confronti di Starace. La sanzione è stata emessa, secondo il Tribunale Federale, perché i due tennisti averebbero alterato l’esito di diversi incontri, con lo scopo di guadagnare denaro attraverso scommesse illecite.

Con la radiazione a Starace e Bracciali viene impedito di svolgere attività federali e pertanto non potranno più trovare impiego nel mondo tennistico. Il 7 Luglio scorso da parte degli inquirenti di Cremona era stato inviato ai due tennisti un avviso con il quale si comunicava la conclusione delle indagini nei loro confronti. Della loro vicenda ha parlato anche Angelo Binaghi, il presidente della Fit, che ha sottolineato come per ora il processo sia solo al primo grado, e augurandosi quindi che in quelli successivi i due tennisti possano dimostrare la loro estraneità ai fatti, ricordando anche come i due tennisti abbiano indossato a lungo la maglia della nazionale in Coppa Davis. Nello stesso tempo ha precisato che nel caso di conferma di quanto emerso o se emergessero altre accuse, anche nei confronti di altri tesserati Fit, la federazione non potrebbe non chiedere conto ai colpevoli del grave danno di immagine per il movimento, anche in sede di giustizia ordinaria oltre che sportiva.

L’inchiesta della Procura di Cremona era nata come una “branca” dell’inchiesta sul calcio scommesse, e gli inquirenti avevano messo nel mirino la partita di finale disputata nel torneo di Casablanca, che secondo le accuse il tennista beneventano avrebbe venduto per la somma di 300 mila euro, ed anche il match del 19 aprile 2011 nel torneo di Barcellona. In quel caso l’avversario era uno spagnolo, Gimeno-Traver e la cifra pattuita per la combine era di 50 mila euro.
Le richieste di rinvio a giudizio per gli accusati saranno probabilmente formulate nel prossimo mese di settembre.

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